Lactarius salmonicolor Heim & Leclair

Sinomimi:
Lactarius salmoneus R. Heim & Leclair
Lactarius subsalmoneus Pouzar

Cappello: 4÷15 cm, carnoso, inizialmente piano-convesso poi depresso e anche imbutiforme. Il margine è prima involuto, poi quasi disteso. La cuticola appare viscosa e lucente con tempo umido, è colorata da crema pallido ad arancio-salmone. Solitamente poco zonato. Lamelle: adnato-decorrenti all’attaccatura con il gambo, sono intercalate da numerose lamellule. Fitte e sottili, sono colorate di crema-arancio o arancio-salmone. Le eventuali fratture prendono colorazioni bruno violacee, mai inverdenti. Sporata: la sporata in massa è di colore crema-incarnato. Gambo: cilindrico, attenuato alla base, inizialmente pieno ma fragile, poi farcito fino anche a cavo. Esternamente leggermente rugoso, ± scrobicolato e guttulato, ha le stesse colorazioni del cappello. Carne: soda e compatta, di color crema o arancio pallido. Al taglio diventa di colore arancio-rossastro soprattutto vicino alla corteccia. Il latice, di color arancio-carota, rimane stabile sia isolato che sulle lamelle, al massimo può scurire leggermente. Odore fruttato, sapore vagamente amarognolo. Spore: basidiospore crestato-reticolate e largamente ellissoidali, 9÷13x7÷8 µm. Habitat: dall’estate all’autunno inoltrato, frequente ed abbondante nei boschi di abete bianco, anche se misti a Picea abies l’abete rosso). Specie COMMESTIBILE, come tutti i lattari con latice da color carota ad aranciato, rosso o rosso vinoso, comunque non è tra i migliori di questo gruppo. Specie simili possono essere Lactarius deliciosus, che se ne differenzia per il cappello zonato e le colorazioni arancio più vistose, oltre che per essere associato ai pini; Lactarius sanguifluus, anch’esso associato ai pini, ma con il latice rosso vinoso; Lactarius semisanguifluus, simbionte soprattutto del pino silvestre; Lactarius deterrimus esclusivo dell’ abete rosso. (Estratto da scheda Micoweb del Micologo : Giorgio Materozzi)

Lactarius glaucescens Crossland

Sinomimi:
Lactifluus glaucescens (Crossl.) Verbeken
Agaricus pergamenus Swartz, Svamp. Fl. Svec.
Lactarius piperatus var. pergamenus (Sw.:Fr.) Bataille
Lactarius piperatus ss. Romagn.
Lactarius eburneus Z. Schaeffer
Lactarius piperatus var. glaucescens (Crossl.) Hesler & A.H. Sm

Cappello: 3÷12 cm., da giovane si presenta piano convesso, ma presto passa da piano a piano-depresso centralmente, non prendendo comunque una forma nettamente imbutiforme. Carnoso e consistente, duro; a volte irregolarmente ondulato-lobato, al margine si presenta lungamente involuto, poi mano a mano disteso. La cuticola è ben adnata, asciutta, opaca e vellutata, spesso si presenta addirittura screpolata, e in queste screpolazioni si evidenzia spesso la colorazione verde-azzurrina dovuta al viraggio della carne al contatto prolungato con l’aria: il colore è inizialmente bianco poi mano a mano crema nocciola, crema ocraceo, rimanendo comunque sembre chiaro, biancastro nei pressi del margine. Lamelle: adnate-subdecorrenti, poi decorrenti ed arcuate al gambo, fitte e serrate, intercalate da numerose lamellule, a volte anche con rade intervenature; il loro colore è crema carnicino poi macchiato di verdastro-azzurrino dove fratturate, macchie dovute al viraggio del lattice a contatto con le lamelle. Il tagliente è intero e concolore al resto della lamella. Sporata: la sporata in massa è di colore bianco. Gambo: non slanciato, centrale o anche eccentrico, cilindrico, prima pieno e sodo, poi mano a mano un po’ midolloso, a volte più largo in alto e poi attenuato mano a mano verso la base; opaco, pruinoso vellutato, asciutto e rugoloso, a volte si possono osservare irregolari fossette concolori, bianco, talora con macchie giallo brunastre, fino a ruggine, soprattutto a partire dal piede. Carne: spessa, soda e compatta negli esemplari giovani e freschi, poi tende a diventare più midollosa-spugnosa; biancastra, se esposta all’aria da frattura prende colorazioni grigio verdine poi verdi-azzurrine, a causa del latice che a contatto con la carne prende queste colorazioni, ciò non avviene rapidamente ma con molti minuti di attesa (anche qualche ora!). Latice: il lattice è bianco- bianco crema, decisamente denso, non abbondante ma acre e poi amaro, si solidifica al contatto con la carne in goccioline verdastre, al contrario se isolato si addensa rapidamente in un colore bianco crema. Odore è fruttato, il Sapore acre. Spore: basidiospore sono ellittiche, fittamente crestate ma non compiutamente reticolate, 7÷9 x 5,5÷6 µm. Habitat: è specie che cresce dalla tarda primavera fino tutto l’autunno in presenza di latifoglie, soprattutto querceti e castagneti, non disdegnado nemmeno il bosco di faggio, alcuni autori la segnalano, anche se raramente in presenza di pino ed abete. E’ specie da considerare TOSSICA, come quasi tutti i lattari a latice bianco o giallo di sapore acre, pepato o amaro. Il nome corrente secondo le ultime modifiche nomenclaturiali dovrebbe correttamente essere Lactifluus glaucescens, ho prefrito mantenere il nome più noto ai raccoglitori per non creare confusione, pur annotando qui come sarebbe più corretto, oggi, chiamarlo Lactifluus glaucescens. Si tratta di una specie appariscente per la taglia con cui si presenta nel suo colore bianco candido con macchie estese crema-nocciola soprattutto nella parte discale del cappello. I caratteri che aiutano nel differenziarlo soprattutto da Lactarius piperatus e Lactarius vellereus, con cui spesso viene confuso, sono la taglia più tozza, la reazione all’arancio-rosso con la potassa (KOH), ma sopratutto il lattice che vira lentamente (occorrono molti minuti) al verdastro. (Estratto da scheda Micoweb del Micologo : Giorgio Materozzi)

Lactarius controversus Persoon Fries

Sinomimi:
Agaricus sanguinalis Batsch
Agaricus lactifluus controversus Pers.
Agaricus controversus Pers.:Fr.
Agaricus albido-roseus Gmel.
Lactarius lateripes (Desm.) Fr.

Cappello: 5÷20 cm, convesso, poi depresso e concavo fino a imbutiforme. Margine all'inizio involuto, poi più disteso ma sempre rivolto in basso. Cuticola opaca, velluta con tempo asciutto e viscosa e brillante con tempo umido. Colore bianco avorio, quasi sempre chiazzato di rosa-rosso vinoso al centro. Lamelle: da adnate a decorrenti, fitte, strette e sottili, forcate verso il gambo. Bianche, poi crema pallido, rosa carnicino, fino a rosa ocraceo. Gambo: cilindrico, attenuato e arrotondato al piede. Corto e tozzo, compatto, pieno e poi anche cavo, spesso eccentrico. Il colore è bianco, bianco-sporco, con deboli macule rosa, giallino nei punti maltrattati o toccati. Carne: granulosa, a frattura netta, spessa e soda. Biancastra, rosata a contatto con la cuticola. Alla frattura secerne abbondante latice bianco che vira al crema-giallino se lasciato essiccare sulle lamelle. Odore fruttato e sapore molto acre. Sporata: la sporata in massa è di colore crema-rosato. Spore: Spore verrucoso-crestate, 5,5÷6 (7,5)x45÷ 5 (5,5) µm Habitat: si rinviene dall’estate all’autunno su terreni argillosi, sotto latifoglie, in preferenza pioppi, castagni e noccioli. Specie NON COMMESTIBILE , come la maggior parte dei lattari a latice bianco e pepato. E’ l’unico lattario con lamelle rosate. Anche l’abbondante latice è caratteristico di questa specie. Specie simili: Lactarius piperatus e Lactarius glaucescens (già L. pergamenus), che non hanno però il cappello con macchie rosa-vinoso ma sfumato di ocraceo-rosa e le lamelle rosa. Anche Lactarius bertillonii e Lactarius vellereus gli sono morfologicamente accostabili, però hanno la cuticola non liscia ma vellutata, senza le sfumature o colorazioni rosato vinose e senza le lamelle anch’esse rosate. (Estratto da scheda Micoweb del Micologo : Giorgio Materozzi)

Lactarius deterrimus Gröger

Sinomimi:
Lactarius deliciosus var. deterrimus (Gröger) Hesler & A.H. Sm.

Cappello: 3÷10 cm, prima convesso poi appianato e ombelicato, infine depresso. Margine arrotondato, poco ondulato. Cuticola viscida con tempo umido, altrimenti asciutta, separabile dalla carne. Colore dall’arancio pallido al giallo ocra, con zonature al margine, presto verdastro ovunque. Lamelle: adnato-decorrenti all’attaccatura con il gambo, arcuate, fragili, fitte, forcate al gambo, intercalate da lamellule. Hanno un colore ocra-arancio e si macchiano di verde-brunastro se fratturate ed esposte all’aria. La sporata in massa è di colore crema incarnato. Gambo: cilindrico, attenuato-arrotondato al piede. Duro e consistente ma fragile, farcito e presto anche cavo. Ha le medesime colorazioni presenti nel cappello; rugoso e grinzoso in superficie, è anche debolmente pruinoso, quasi mai scrobicolato. Interamente verdastro nei carpofori maturi. Carne: granulosa, a frattura netta. Soda nel cappello, stoppacciosa-spugnosa nel gambo, di colore crema-arancio, vira molto lentamente, anche dopo molti minuti, al rosso vinoso e poi al verde scuro. Il latice è poco abbondante, subito color arancio poi rosso vinoso. Odore e sapore: l’odore è gommoso con componente fruttata, non del tutto gradevole, il sapore è mite o amarognolo. Anche il sapore del latice è mite o debolmente amarognolo. Principali caratteri microscopici: Spore: basidiospore da subglobose a largamente ellissoidali con verruche unite in creste sottili, 7,5÷10x7÷8,5 µm. Habitat: è specie abbastanza esclusiva, che cresce in presenza di Peccio (Picea abies), su terreni con substrato acido, dall’estate al tardo autunno. Specie COMMESTIBILE, è tra i lattari a latice ± rosso, aranciato, la specie di minor pregio. Lo caratterizza la colorazione verdastra che progressivamente assume ed il latice che dall’ arancio vira lentamente al rosso vinoso, oltre all’habitat specifico sotto abete rosso. Nei paesi nordici si trova una specie molto simile il Lactarius fennoscandicus Verbeken & Vesterholt, che ha dimensioni più piccole, ha il cappello decorato da evidenti zonature grigio porpora, grigio-violacee, con dimensioni sporali più ridotte, anche questo simbionte di Picea abies. (Estratto da scheda Micoweb del Micologo : Giorgio Materozzi)

Lactarius Bertillonii (Neuhoff ex Z.Schaeffer) Bon.

Sinomimi:
Lactifluus bertillonii (Neuhoff ex Z. Schaef.) Verbeken

Cappello: 6÷12 (14) cm., duro, compatto e sodo, inizialmente si presenta convesso, poi piano convesso, poi mano a mano prende una forma piano-depressa centralmente, depressione che è generalente brusca e ripida, Al margine si presenta decisamente involuto, ondulato lobato, mai striato. La cuticola è consistente, aderente, asciutta, opaca, vellutato-feltrata, di colore bianco-biancastro, che si macchia a zone irregolari da crema pallido ad ocra aranciato, e in vecchiaia anche di brubastro. Lamelle: adnato decorrenti al gambo, decisamente fitte negli esemplari più giovani, poi più spaziate, inframezzate da numerose lamellule e forcature, anche anastomosate intervenate soprattutto nei pressi del gambo; sono di colore biancastro, crema biancastro,il filo è intero e dello stesso colore, prendono colorazioni bruno-ruggine dove lesionate. Sporata: la sporata in massa è di colore bianco biancastro. Gambo: robusto e carnoso, tozzo, pieno e duro, attenuato al piede e più largo in alto all’attaccatura con il cappello, spesso si presenta eccentrico rispetto al cappello. Esternamente si presenta asciutto, opaco, vellutato-pruinoso, di colore bianco si macchia di bruno ocraceo per manipolazione o semplicemente in vecchiaia, Carne: spessa, compatta e dura, bianco-biancastra, al contatto con l’aria assume un colore crema giallastro più evidente alla base del gambo dove può arrivare al bruniccio ocraceo. Latice : il latice non è molto abbondante , bianco e denso , raggrumandosi sulle lamelle assume una colorazione crema giallino molto pallido, il sapore è fortemente pepato. Odore e sapore:odore non gradevole, da alcuni definito similmente a quello di Russula delica, ma da altri anche fruttato, sapore fortemente acre. Spore: basidiospore sono da ellittiche ad ovoidali oblunghe, decorate con sottili e fitte creste, 7÷10 x 5,5÷7 µm. Habitat: specie estivo autunnale, non comune ovunque, cresce fortemente interrato (un po’ come Russula delica) in presenza di latifoglie, soprattutto castagni e querce, ma anche di betullla e nelle peccete. E’ specie da considerare TOSSICA, come quasi tutti i lattari a latice bianco o giallo di sapore acre, pepato o amaro. Il nome corrente secondo le ultime modifiche nomenclaturiali dovrebbe correttamente essere Lactifluus bertillonii, ho prefrito mantenere il nome più noto ai raccoglitori per non creare confusione, pur annotando quì come oggi sarebbe più corretto chiamarlo Lactifluus bertillonii.Quasi sempre confuso con Lactarius vellereus, che ha certamente una taglia decisamente più grande. Lactarius bertillonii ha inoltre il latice molto più acre, il cappello fortemente involuto e finemente vellutato ,non fortemente tomentoso come in Lactarius vellereus ed una reazione giallo aranciata alla potassa (KOH) , molto evidente in Lactarius bertillonii. Caratteristico è il latice, che inizialmente bianco e denso , poi raggrumandosi sulle lamelle assume una colorazione crema giallino molto pallido. (Estratto da scheda Micoweb del Micologo : Giorgio Materozzi)

Nel Forum Micoweb troverete schede informative dei Funghi molto più dettagliate e numerose (circa 750) di cui 200 complete di Video Live girato nel bosco. E ancora : Alberi e Arbusti 90 schede, Erbe spontanee commestibili 150 schede , Orchidee Spontanee 70 schede, Piante e Fiori 200 schede. Tutto perfettamente visionabile anche da SmartPhone. Vai al Forum Micoweb