

Eccoci di nuovo assieme per proseguire il cammino, iniziato nei giorni scorsi, verso un minimo di conoscenza di base del mondo dei funghi;
confesso che sono stato un po’ indeciso su come proseguire; avrei potuto fare un elenco di essenze arboree e appresso ad ognuna di esse, un altro lunghissimo elenco di funghi simbionti;
oppure, al contrario un lungo elenco di funghi e affianco ad ognuno di essi, scrivere l’albero al quale è legato;
poi riflettendo, ho capito che entrambi i sistemi erano sbagliati perché avrebbero solo aumentato la tua confusione;
in fondo, stiamo solo iniziando il discorso e tu cerchi, credo, solo poche, ma precise notizie su come cominciare ad orientarti in questo specialissimo ambiente;
e allora nulla di meglio, dopo aver visto come vestirsi, cosa portarsi appresso, quando andare in un bosco, cominciare ad esaminare poche specie di funghi pregiatissimi, per capire dove trovarli, con quali altre specie evitare di confonderli, come si raccolgono, come si puliscono, come si conservano e come si cucinano;
segui con attenzione il discorso delle specie da evitare perché è SICURAMENTE IL PIU’ IMPORTANTE; riuscire ad evitare di mettere nel cestino un fungo velenoso è il compito più importante di ogni raccoglitore che si avventura in un bosco; per se stesso e per gli altri che dovessero consumare quei funghi; ricorda che ogni anno vi sono in Italia circa una ventina di decessi per consumo di funghi velenosi e quasi tutti per il consumo di una specie particolarmente insidiosa: l’Amanita phalloides; cercherò, per quanto mi è possibile, di fartela conoscere bene.
Un’altra avvertenza prima di iniziare; tutto ciò che dirò riguardo alle epoche di raccolta, ovviamente, è relativo all’ambiente nel quale io mi muovo, cioè la zona tirrenica dell’Italia centrale, grosso modo, il Lazio e la Campania; in altri ambienti, a seconda soprattutto dell’altitudine, potrebbe variare tutto in modo anche consistente;
Amanita caesarea – ovolo buono
Adesso farò “arricciare il naso” ai puristi per quello che ti dirò;
vedi questo elenco qua sotto? bene, dagli un’occhiata, ma in questa fase non ti serve a nulla;
si tratta della corretta classificazione tassonomica del fungo di cui parleremo, ma tu che non hai neanche il tesserino che ti autorizza alla raccolta (e che dovrai OBBLIGATORIAMENTE avere in tasca prima di mettere a frutto quello che ti sto dicendo), certamente non mi seguiresti se mi avventurassi in un noioso e complicato discorso sulla sistematica, del quale per altro conosco poco; se vorrai, potrai tranquillamente addentrarti in questi discorsi, da solo, con l’aiuto di buoni testi, quando avrai capito se il discorso funghi ti piace e ti appassiona; per adesso, quello che ti interessa è andare insieme a me in un bosco, e allora…….andiamo….
cominciamo con un fungo molto ricercato; soprattutto………da me;
l’insalata di ovoli è, in assoluto, il piatto preferito dalla mia famiglia;
Divisione Basidiomycota
Classe Basidiomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Amanitaceae
Genere Amanita
Sottogenere Amanita
Sezione Caesareae
come si raccoglie
esattamente come tutti gli altri funghi che troviamo sul terreno (qualche complicazione sorge con i funghi parassiti che crescono sugli alberi e, spesso, nelle fessure dei tronchi; ma ce ne preoccuperemo quando parleremo di loro);
si afferra il fungo con una mano, il più in basso possibile, si effettua una leggera torsione del gambo, cercando di evitare di romperlo e di estrarlo dal terreno il più intatto possibile;
diciamo che questa regola è quella "generale";
nel caso dell'ovolo, dato che alla base dello stesso, troviamo la volva, che nelle foto vedrai bene che cos'è, che è altrettanto buona del resto del fungo, ci si comporta in modo leggermente diverso;
non si afferra il gambo, ma si cerca di inserire le cinque dita, sotto la volva, cercando di estrarla dal terreno, con la torsione detta prima, o a volte, tirandola delicatamente;
purtroppo non sempre si riesce a recuperarla; spesso è talmente interrata che cercare di recuperarla significherebbe "andare troppo a fondo" nel terreno, e rovinare così, irrimediabilmente, il micelio; e allora, ci si accontenta di tirare via, delicatamente, il gambo e si lascia il resto nel terreno; l'importante è, in ogni caso, ricoprire con un po' di terriccio, il buco che abbiamo prodotto;
questo per due motivi; il primo, importantissimo, è che lasciando il buco aperto, lasceremmo scoperta la parte terminale del micelio, con la seria possibilità di provocare fenomeni di marcescenza; il secondo è che, ammettendo che noi siamo riusciti a "ripulire" quel boschetto da tutti i funghi che c'erano....chi ce lo fa fare a dire a chi capita dopo di noi.....guarda....ecco il buco da dove ho estratto un ovolo....li vedi i resti della volva?? E quindi a crearci un concorrente per l'indomani mattina, al quale noi stessi comunichiamo la notizia che, anche se non ne trova, in quel bosco, gli ovoli stanno uscendo?? Sappi che non c'è occhio migliore, al mondo, di quello di un cercatore esperto; e un po' di furbizia non guasta mai;
un'altra precauzione è quella di non pulire mai un fungo, laddove lo troviamo;
io raccolgo il fungo, lo metto nel cesto, memorizzo il posto, mi allontano di qualche centinaio di metri, e appena vedo un posto dove...non c'è niente di niente....proprio li pulisco il mio fungo; e il prossimo che passa, con l'occhio lungo ed esperto, memorizzerà quel posto, per tornarci nei giorni o negli anni a venire, a trovare....quello che non c'è;
quando:
quasi tutti i testi indicano come periodo di ritrovamento dell’ovolo dall’estate all’autunno; in realtà in presenza di primavere piovose, è possibile trovarlo comunemente anche dal mese di maggio;
alcuni esemplari che ti mostrerò sono stati ritrovati a metà maggio di quest’anno;
siccome preferisce le radure soleggiate e non gradisce i luoghi troppo umidi, è inutile andarlo a cercare se il terreno non si sta ancora asciugando; per esempio, se piove oggi, calcolando i normali 8-10 giorni che impiega a spuntare, dovremmo andare a cercarlo tra una decina di giorni, ma se piove dopodomani e ripiove tra 6 giorni, è inutile andare, non lo troveremmo;
il momento migliore per trovare l’ovolo è quando il bosco dopo pioggia sufficiente, si sta asciugando;
in quale bosco:
innanzitutto è un fungo tipico del centro-sud Italia, che va rarefacendosi man mano che si sale al Nord; cresce solo sotto latifoglie e più precisamente sotto castagno e quercia (tutti i tipi di quercia, compreso il leccio) e meno frequentemente in boschi di faggio, ad altitudini non troppo elevate;
vediamo come sono fatti questi boschi